ATHOS BLOGSPOT – “The light of a new sun” Review -
Written by : Athos Enrile
The light of a new sun è il nuovo album di JC Cinel.
Un paio di anni fa, in questo spazio, avevo “raccontato” Before my eyes, un “disco” strettamente correlato a quello attuale, pur mantenendo un’identità propria, come JC racconta nell’intervista a seguire.
Ed oggi arriva una nuova proposta, undici brani che sanno di consapevolezza e maturità, e in questa affermazione potrei condensare il mio giudizio generale.
La consapevolezza è legata alla presa di coscienza del proprio valore artistico. JC Cinel è molto “americano”, non per la necessità di allinearsi a una “nave scuola”, ma esclusivamente per DNA. Non ci sono sentori di emulazione forzata, tutto sgorga spontaneo, e di fatto è praticamente impossibile, se non lo si sa, catalogare J.C. come musicista italiano. L’accettazione della sua musica, in America, ne ha aumentato la “sicurezza” e tutto ciò traspare in questo nuovo lavoro.
La maturità invece è legata all’autorevolezza che normalmente si acquisisce quando non occorrono forzature per essere riconosciuti musicisti, in questo caso “musicisti cittadini del mondo”.
Sono infatti i viaggi, i tours e le collaborazioni importanti che hanno permesso di accumulare esperienza e spessore espressivo. E quando si raggiunge un certo status anche le collaborazioni viaggiano sulla stessa onda. La prova, in questo caso, è la partecipazione, in quattro tracce, di Johnny Neel, ex tastierista degli Allman Brothers e Gov't Mule.
Parlando del precedente Before my eyes ricordo di averlo “bollato” col termine … “musica da viaggio”, laddove il viaggio, abbinato a certi suoni d’oltreoceano, è sinonimo di libertà e vita vissuta. Tutto ciò non significa superficialità, ma dietro ad ogni canzone, in viaggio tra Nashville e Memphis, così come tra Columbus e Miami, si possono nascondere momenti di estremo dolore o lunghe riflessioni, stati d’animo che parole musicate esprimono con estrema efficacia, attimi che è facile ritrovare in The light of a new sun.
E questo è forse il “new sun” che JC Cinel intravede da lontano… la possibilità di coniugare il quotidiano e il passato, con la musica della vita, quel misto tra rock, blues e country dal quale non si può proprio prescindere.
E poi il tocco finale, quella voce dal timbro particolarissimo che rende JC riconoscibile, senza indugio, dopo pochi secondi di ascolto.
Davvero un gran album.
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